L’origine del popolo Albanese

Il Dinosauro
4 min readOct 25, 2020

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Delle origini effettive del popolo albanese si sa ben poco. Ma sino al ‘200 non si parla mai di Albania riferendosi ai Balcani (i primi a parlare di Albania sono i coloni veneziani a Durazzo, sino ad allora l’Albania era considerata parte dell’Illiria, dell’Epiro e della Macedonia), ma solo riferendosi al Caucaso. Il termine Albania indicava infatti un vasto territorio che era posto a occidente del Mar Caspio, all’incirca sull’attuale territorio di Daghestan e Azerbaijan. Queste terre rimasero per anni indipendenti sotto un vero e proprio regno d’Albania alleato dell’impero persiano e del partico, sino ad essere invaso dall’espansionismo romano, divenendo vassallo dell’Impero tra il I e il III secolo, ma già prima subendo l’occupazione delle truppe di Gneo Pompeo in guerra in quella regione.

Cita per intero l’enciclopedia Treccani

ALBANIA (Zakavkazje “Oltre-Caucaso”). — Antica denominazione di una località sul fiume Kir (Kur), Oltre-Caucaso, sulle rive del Caspio, press’a poco nei confini dell’odierna repubblica dell’Azerbajdžan (Širvan e parte meridionale del Dagestan). Gli Albanesi sono ricordati presso molti storici greci e latini dell’epoca dell’Impero romano (Strabone, Plinio, Plutarco, Tolomeo, ecc.); ad essi si riferiscono anche notizie di alcuni storici armeni, che chiamano l’Albania Aguanir. Lo storico armeno Mosè di Corene chiama gli Albanesi Alani. Z. a denominazione Albania scompare dal tempo della conquista araba dell’Oltre-Caucaso (secolo VII dopo C.).

Gli Albanesi rappresentarono una parte rilevante nella storia dell’Oltre-Caucaso a cominciare dal sec. I a. C. Durante la lotta di Roma contro Mitridate, re del Ponto, Pompeo cercò l’aiuto degli Albanesi contro gli Iberi (Georgiani), alleati del re, ottenendo di passare attraverso la loro terra. Poi gli Albanesi assalirono l’esercito romano; ma furono sconfitti e dovettero egualmente prestare aiuto a Pompeo; né riuscì un loro nuovo tentativo di sollevazione. Continue lotte essi dovettero combattere contro gli attacchi alla loro terra, così da sud, cioè dalla parte dell’Armenia e della Media, come da nord, cioè dal Caucaso. Potevano armare fino a 60 mila soldati di fanteria e 20 mila cavalieri; ma, secondo Strabone, furono “non molto bellicosi”.

Popolazione stabile (sebbene talvolta si alleassero con nomadi), praticavano l’allevamento del bestiame e in parte l’agricoltura, sia pure in modo primitivo e con aratri di legno. Come religione, adoravano il sole e in particolar modo la luna: rito comune con quasi tutti gli antichi popoli del Caucaso. Avevano templi e sacerdoti; compivano anche sacrifici umani. Gli Albanesi si dividevano in 60 schiatte, ognuna delle quali parlava un suo speciale dialetto ed aveva da principio un proprio re. Ma all’epoca della nascita di Cristo, tutte le schiatte albanesi riconoscevano ormai il potere supremo di un solo re.

È difficile determinare le loro caratteristiche di razza. Secondo uno dei tardi scrittori romani (sec. IV), essi hanno “capelli bianchi”. Si può ritenere da ciò che fossero nordici o, in ogni caso, di origine non meridionale e non semitica. È controversa la questione di una mescolanza di sangue tra Turchi e Albanesi. La concordanza dei nomi (Albania nella penisola balcanica; Alba Longa in Italia) ha fatto fare dei tentativi, già nell’antichità, per trovare un legame tra gli Albanesi del Caucaso e quelli mediterranei. Dal fatto rilevato sopra, cioè dalla molteplicità dei dialetti, parrebbe potersi indurre l’origine caucasica degli Albanesi nei Balcani. Fu anche cercata una parentela tra gli Albanesi e gl’Iberi (Georgiani). L’oscuro problema dell’origine degli Albanesi non potrà essere risolto se non riconnettendolo col problema dei popoli caucasici in genere.

Bibl.: Tomaschek, Albania, Albanoi, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswiss., I (1894), ove è indicata tutta la letteratura precedente; aggiunte di Streck in Suppl. I (1903); N. Marr, Jafetičeskij Kavkaz i tretij etničeskij element v sozidanii sredizemnomorskoj kultury (Il Caucaso giapetico e il terzo elemento etnico nella creazione della cultura mediterranea), 1921; V. Sysoev, Kratkij očerk istorii Azerbajdžan (Breve schizzo della storia dell’Azerbajdžan), 1925.

L’Albania riformerà un proprio regno in seguito, costituendo un proprio stato indipendente convertito al cristianesimo. San Mesrop Mashtots, il santo degli Armeni, parla anch’essi di Albania Caucasica, aprendo molti monasteri sul territorio degli Albanesi, permettendo agli Armeni di penetrare sul territorio Albanese e, pian piano, divennero la popolazione maggiore dello stato. La conquista araba segnò la fine dello stato d’Albania. Ma non finisce qui. Molti albanesi avevano seguito i bizantini sino a Costantinopoli, e il governo dell’Impero Romano d’Oriente aveva riconosciuto a questi popoli un territorio non precisato sul Mar Adriatico. Una teoria vuole infatti da questo fenomeno la nascita del popolo albanese nei Balcani, mentre un’altra teoria suggerisce che, data una probabile unione di sangue tra il popolo albanese caucasico e i turchi (che sarebbero quindi un popolo solo), quest’ultimi dopo la fondazione del loro impero abbiano donato ai Caucasici un territorio sull’Adriatico Balcanico su cui fondare un loro stato libero, l’Albania.

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