L’allargamento Champions dopo il crollo della Cortina di Ferro

Il Dinosauro
3 min readApr 29, 2020

Per molti anni la Coppa dei Campioni vide la partecipazione di 32 squadre, ovvero dei soli vincenti dei 32 maggiori campionati europei ammessi. La fine della Guerra Fredda però porterà all’aumento esponenziale di squadre. Avvenne così che nel 1991–1992 la Germania Est vide per l’ultima volta la partecipazione dell’Hansa Rostok in Coppa Campioni, del Eisenhüttenstädter FC Stahl in Coppa delle Coppe e di Rot-Weiß Erfurt e Hallescher in Coppa Uefa, così come per l’Unione Sovietica l’ultima rappresentante come campione fu la Dinamo Kiev, in Coppa delle Coppe il CSKA Mosca e in Coppa Uefa il Torpedo, lo Spartak e la Dinamo, tutte di Mosca. Scomparsa la DDR, anche l’URSS si avviò alla disgregazione (mentre la Jugoslavia e l’Albania per il momento furono semplicemente escluse) portando così ai nastri di partenza del 1992–1993 al posto della classica squadra sovietica una dalla Russia (CSKA Mosca), una dall’Ucraina (Tavrija Simferopoli), una dall’Estonia (Norma Tallin), una dalla Lettonia (Skonto Riga) e una dalla Lituania (Zalgiris Vilnius). A completare il quadro fu ammessa la Slovenia neo-indipendente (Olimpia Liubiana), le danesi Fær Øer, anche se prima di allora questo diritto era riservato solo alle formazioni britanniche (Ki Klaksvik) e Israele, vittima delle perenni tensioni asiatiche (Maccabi Tel Aviv). Allo stesso modo questo diritto fu riconosciuto in Coppa delle Coppe alla russa Spartak Mosca, all’ucraina Cornomorec, alla slovena Maribor, alla faroese B36 Torshavn, all’israeliana Hapoel Petah Tikva e al campione della Coppa del Liechtenstein, il Vaduz. Situazione più confusa in Coppa Uefa, dove i posti spettanti alla DDR e alla Jugoslavia furono suddivisi tra Scozia e Turchia, mentre venivano aggiunte formazioni dalle nuove nazioni, ovvero la Dinamo e la Torpedo Mosca dalla Russia, la Dinamo Kiev dall’Ucraina e l’Izola dalla Slovenia. Nel 1993–1994 ottennero l’accesso anche la Bielorussia con la Dinamo Minsk, la Moldavia con la Zimbru Chisinau, la Georgia con la Dinamo T’Blisi, tutte ex sovietiche, assieme all’ex jugoslava Croazia con la Dinamo Zagabria e per la prima volta il Galles, che non aveva mai creato un campionato ma partecipato con la sola coppa nazionale alla Coppa delle Coppe, con il Cwmbran Town. In Coppa delle Coppe invece esordiva la Slovacchia con il Kosice, le Baltiche con Nikol Tallin, Jelgava e Zalgiris, la bielorussa Neman Grodno e la croata Hajduk Spalato. In Coppa Uefa la Slovacchia ottenne due posti per lo Slovan Bratislava e Dunajska Streda, mentre l’esordio in Champions dovrà attendere la stagione 2008–2009! Infatti dal 1994–1995 la Champions fu ristretta ai solo 24 migliori paesi, escludendo quindi tutti i campioni dei campionati con un livello di ranking più basso con il contemporaneo lancio della Coppa Intertoto. La Coppa UEFA del 1995–1996 vedrà quindi l’esordio dei nuovi paesi, assieme al ritorno delle formazioni di Albania e Serbia-Montenegro, con l’Armenia (Shirak), Azerbaigian (Kəpəz Peşəkar) e Macedonia (Vardar) così come in Coppa delle Coppe con, rispettivamente, Ararat, Neftchi e Sileks Kratovo mentre l’esordio in Champions avverrà nel 1997–1998 con il nuovo allargamento delle partecipanti a tutte le federazioni iscritte tra cui Cipro, che sino ad allora aveva partecipato solo a Coppa delle Coppe e Coppa Uefa. In quell’anno esordì inoltre in Coppa Uefa anche Andorra, con il Principat, mentre l’anno dopo fu il turno della Bosnia Erzegovina, che dalla sua nascita aveva tre distinti campionati per le differenti popolazioni della repubblica, grazie a due squadre di Sarajevo, il Željezničar e l’FK Sarajevo. Tuttavia i bosniaci potranno esordire in Champions, a campionato unificato, nel 2000–2001 con il Brotnjo, mentre Andorra dovrà aspettare il 2007–2008, quando esordirà con il Ranger’s, assieme a San Marino (in Champions con il Murata, mentre nel 2000–2001 aveva esordito in Uefa il Folgore/Falciano) e al Montenegro (con il Zeta Golubovci, mentre in Uefa si qualificarono Buducnost e Rudar). Nel frattempo aveva esordito il Kazakistan coi campioni dello Zhenis Astana in Champions e con Atyrau e Qayrat in Uefa. Il cammino di allargamento delle competizioni europee tuttavia non era ancora concluso. Nel 2013 Gibilterra fu ammessa, permettendo l’esordio in Champions 2014–2015 del Lincoln Red Imps e in Coppa Uefa del College Europa, ridenominato Europa FC, mentre nel 2016 fu la volta del Kosovo, che nel 2017–2018 vide l’esordio del Trepça in Champions e Prishtina in Europa. Il futuro riserverà la partecipazione della Groenlandia? (In immagine stemma scudetto della Dinamo Kyev 1990, Hansa Rostok vs Barcellona 1991, Sampdoria vs Stella Rossa 1991, Maccabi Tel Aviv vs Bruges 1992, CSKA Mosca vs Rangers Glasgow 1992)

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